giovedì 25 giugno 2015

Come pulire il cristallo

Come pulire il cristallo
Come pulire il cristallo
Il cristallo è uno dei materiali più preziosi ed una delle sue particolarità è il fatto che, a seconda delle angolazioni, può offrire un diverso effetto di colore sia con i raggi solari che con le luci artificiali. Ma, come tutti i materiali, con il tempo è destinato all'usura. Usura che, comunque, può essere rallentata attraverso una pulizia ad hoc. Ma come pulire il cristallo? Il portale comefare.donnamoderna.com suggerisce di effettuare una pulizia quotidiana o, quantomeno, dare una rispolverata una volta a settimana ed una pulizia accurata ogni 30 giorni. Nel caso li aveste riposti in un armadio non dovete abbassare la guardia: la polvere comparirà più tardi ma comunque si presenterà. In tal caso, vi basta usare un panno morbido e strofinare. Se, invece, voleste fare una pulizia più accurata e precisa, munitevi di appositi prodotti oppure un comunissimo aceto bianco. Occhio, comunque, alla fragilità del cristallo: quando immergerete i batuffoli di cotone idrofilo nel composto di  acqua ed aceto, prestate la massima attenzione. Compreso nel momento in cui provvederete ad asciugare il tutto. E per pulire la prima volta? Attenzione all'etichetta: non usate oggetti che possono graffiare ma vi basterà utilizzare l'aria calda di un asciugacapelli ed un panno morbido con acetone per ripulire. Infine: quando asciugate, come scrive tuttopercasa.pianetadonna.it, non dovete lasciare i segni delle dita: in caso contrario sarà problematico eliminarli.


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giovedì 18 giugno 2015

Le origini del cornetto portafortuna

Le origini del cornetto portafortuna
Origine del cornetto portafortuna fonte: studenti.it
Quali sono le origini del cornetto portafortuna? Quando è nato il cornetto portafortuna, simbolo della superstizione a Napoli? Secondo il portale italoamericano.org, che riporta alcuni studi di Cicerone, "la superstizione deriva da superstitiònem, che proviene da sùper (sopra) e stìtio (stato) e veniva utilizzato da parte di chi si rivolgeva alle divinità con preghiere affinché proteggessero i loro figli “superstiti” dalle sciagure". Uno dei primi amuleti contro il malocchio era di forma fallica (si chiamava "fascinum") e, per ottenere fortuna, bisognava strofinarlo. Un altro sistema prevedeva - fuori l'uscio di casa - il  posizionamento di una matassa arruffata allo scopo di impegnare lo spirito maligno qualora volesse entrare. Ma di amuleti, comunque, ce ne sono davvero tanti: dal ferro di cavallo al gobbetto passando per l'aglio ed il peperoncino.

Ed il corno portafortuna? Le sue origini risalgono al periodo neolitico ed erano un auspicio di fertilità. Perché di colore rosso? Perché nel Medioevo il rosso segnava la vittoria sui nemici e, soprattutto, doveva essere regalato (usanza in vigore ancora oggi). Inoltre, deve essere appuntito e vuoto al suo interno. Secondo napolitoday.it, anche nella mitologia greca erano presenti già i corni portafortuna poiché, a detta di alcune leggende, Giove donò un corno alla sua nutrice come segno di gratitudine. E, non a caso, Napoli è una città di origine greca.


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giovedì 11 giugno 2015

Come pulire un oggetto in plexiglass

Come pulire un oggetto in plexiglass
Un oggetto in plexiglass 
Non sapete come pulire gli oggetti in plexiglass? Allora questo è l'articolo che fa per voi. Seguendo le indicazioni di comefare.donnamoderna.com, rispetto al vetro, per pulire il plexiglass è necessario compiere delle operazioni aggiuntive e bisogna prestare necessariamente più attenzione poiché ha una tendenza ad ingiallirsi e diventare opaco. Da premettere, quindi, che servirebbe una pulizia costante tutti i giorni utilizzando anche un prodotto per vetri ed una maglia che non usate più. A patto, però, che il tutto sia costante nel tempo. Se, però, non avete avuto costanza nell'effettuare queste piccole pulizie quotidiane, nessun problema: passate un polish liquido per carrozzerie sul plexiglass e poi strofinate con un panno. Non dovete fare altro che passarlo sul plexiglass e poi, con un panno e un detergente privo di acidi, riportarlo alla sua originaria brillantezza. E i graffi? Secondo il portale temaplex.com, è necessario utilizzare la pasta antigraffio di qualità in modo da non rovinare la superficie. Attenzione, però: i graffi profondi possono essere soltanto attenuati ma non cancellati. Quindi, non aspettatevi miracoli.

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giovedì 4 giugno 2015

Come pulire e riparare una statuetta in resina

Pulire una statuetta in resina
Una statua in resina di Collezione Regine
Avete delle piccole statuette in resina e non sapete come pulirle? Oppure, nella peggiore dei casi, le vostre statue hanno subito dei piccoli danneggiamenti e non sapete come riparare? Ecco alcuni suggerimenti utili. Innanzitutto, come sostiene infinitecinema.com c'è da dire che gli oggetti che sono stati realizzati con resina non hanno nulla da invidiare a quelli in ceramica avendo la stessa resistenza. Certo, hanno dei punti abbastanza fragili e, proprio per questo, è necessario aprire le confezioni con la massima e delicatezza. Stesso discorso se è necessario assemblare i vari pezzi: non dovete forzare nessuna parte poiché hanno delle forme obbligate di inserimento che vanno insieme senza dover usare troppa forza.
Fatta questa premessa, per pulire una statua in resina basta un pennello morbido per le macchie superficiali mentre per quelle più approfondite serve acqua e sapone neutro. E se dovesse rompersi? È necessario una colla ad effetto immediato. Attenzione però: non esagerate perché poi è difficile da togliere soprattutto nelle parti colorate.



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